🌱 Qualche aggiornamento 🌱
Purtroppo la costanza non è mai stata una mia dote, faccio fatica a mantenere attivo questo profilo senza sparire per (più o meno) lunghi periodi. Voglio provare a mantenere una certa continuità nella condivisione di contenuti ma so che non mi sarà sempre facile. •
In ogni caso, quest’estate è stata davvero dura per me, ho attraversato un periodo difficile che mi ha vista costretta a saltare completamente la sessione estiva. Questa “pausa” dall’uni mi ha scatenato non pochi sensi di colpa e parecchia frustrazione.
Con giugno ho finito le lezioni del triennio ed ora mi aspettano mesi da trascorrere in “balia di me stessa” nei quali dovrò cercare di preparare gli esami mancanti da sostenere nella sessione invernale.
Sono molto in ansia per i mesi futuri... •
Tuttavia ho incredibilmente superato il mio blocco del lettore, questa estate ho letto “La scomparsa a di Stephanie Mailer” (J. Dicker), “Il segreto di Greenshore” (A. Christie), “Persone normali” (S. Rooney), “Poirot a Stylse Courte” (A. Christie).
In questi giorni ho iniziato “Un dolore così dolce” (D. Nicholls) spinta dai tanti pareri positivi che girano sul web.
Voi come avete trascorso questa estate? Avete qualche lettura in corso?
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Ho comprato questa versione di Orgoglio e pregiudizio quando andavo in prima superiore nel 2012 sull’onda dell’entusiasmo per Cime tempestose. In tutti questi anni, però, non ho mai trovato l’occasione giusta per iniziarlo a leggere, davo sempre la precedenza a qualche altro romanzo. Forse semplicemente non era il momento giusto, mi piace pensare che i libri siano un po’ come le persone, si fa il loro incontro in un momento specifico della nostra vita nel quale possiamo apprezzare e cogliere solo determinati aspetti dei quali abbiamo bisogno in quel momento. Ogni libro assume un determinato significato a seconda di quando facciamo il suo incontro.
La lettura di Orgoglio e pregiudizio ha suscitato in me sensazione ed emozioni alle quali non sarei stata pronta nel 2012, probabilmente in quel periodo non avrei nemmeno apprezzato così tanto questo romanzo di Jane Austen
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Non ho mai accettato il mio corpo e il suo svilupparsi.
Ho riversato su di esso tutto il mio odio e la mia rabbia. Non vedevo il mio corpo come la dimora del mio essere ma piuttosto come uno sgradevole involucro di pensieri altrettanto sgradevoli.
Il mio bruciante e urgente bisogno di eclissarmi era frenato da quel corpo che, malgrado tutto, continuava a tenermi in vita.
Forse è per questo che mi sono accanita con tale violenza contro il mio corpo, perché rappresentava vitalità, ed io della vita non volevo fare parte.
Ho odiato ogni centimetro della mia pelle, ogni forma e rotondità, perfino gli arti mi apparivano deformi, troppo grossi o tozzi. In questo corpo sgraziato nulla mi appariva familiare, come se ogni parte del mio corpo fosse un pezzo estraneo, cuciti insieme per formare quella che credevo una mostruosità.
Non ho imparato ad volermi bene da un giorno all’altro, ho iniziato con una semplice convivenza, un armistizio siglato con il mio stesso corpo con il quale mi promettevo di averne un po’ più cura.
È stato così che ho iniziato, piano piano, a prendermi cura di me stessa, ho iniziato ad ascoltare i miei bisogni e a soddisfarli anziché accanirmi con violenza contro quello che ho scoprono essere la mia dimora, la mia sostanza.
Ho imparato a saziarmi quando la fame si fa sentire, a coccolare e rassicurare le mie paure e non ad alimentarle per poi soccombere ad esse.
Non ho solo imparato a volermi bene, ho imparato a sapermi bastare, così, lentamente ho imparato l’ABC del sapersi prendere cura di sé e ,forse, ad affrontare la vita.
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Ho scritto questo breve pensiero a inizio dell’anno, sono contenta di vedere che, nei mesi, sto continuando a prendermi cura di me senza cadere in vecchie cattive abitudini che ormai ritengo far parte del passato, ma dalle quale tengo sempre alta l’allerta
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Ognuno affronta le proprie battaglie, ognuno ha i propri pesi e i propri “demoni” con i quali far conto, vi auguro di avere sempre la forza e le energie necessarie per proseguire lungo la vostra strada 💛
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La mia libreria è una delle parte che più preferisco della camera, a volte mi piace guardarla e perdermi con lo sguardo tra i libri che contiene.
Esclusi i manuali di fotografia, sono 110 i libri che ho scelto di tenere con me in camera.
Non sono una lettrice accanita (o perlomeno non lo sono più), non solo perché il tempo scarseggia sempre più, ma perché ho imparato a concedere il giusto tempo ad ogni lettura e, soprattutto, a metabolizzare quello che un libro mi trasmette.
Nel tempo mi sono fatta persuasa che ogni libro vada “digerito”, come se la nostra mente necessitasse di un periodo di quiete per metabolizzare ciò che una lettura ci ha dato prima di impegnarsi e immergersi in una nuova narrazione.
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Sono sempre stata abbastanza ignorante in tema di moda etica e sostenibile, guardando tra gli apprendibili delle note catene di moda accessibile però non ho potuto fare a meno di domandarmi come fosse possibile mettere sul mercato capi d’abbigliamento a prezzi così bassi senza che nessuno ci perdesse in termini di guadagno.
Ma, ovviamente, comprare una maglia a soli €5/€10 fa gola e l’opportunità di aggiornare il proprio guardaroba con una modica spesa fa mettere e a tacere i numerosi dubbi sorti
Sfortunatamente il tema della moda sostenibile non viene affrontato molto spesso […]
Questa mia titubanza a perseguire con le mie solite abitudini o informarmi riguardo a chi e cosa io stessi alimentando con le mie spese è proseguita per molto tempo finché non ho deciso di guardare “The True Cost”, un documentario che affronta il tema della fast fashion.
La fast fashion, in poche parole, è il meccanismo per il quale in un negozio possiamo trovare abiti nuovi ogni settimana a prezzi più che accessibili a costo di un materiale abbastanza scadente che ci porterà a gettare il nostro capo di abbigliamento dopo qualche stagione per comprane uno nuovo, in condizioni migliori e che segua la moda del momento.
The True Cost affronta l’argomento fast fashion attraverso interviste di chi è in prima linea contro questo sistema e testimonianze dirette di chi, invece è all’interno del sistema stesso.
Credo sia difficile, se non impossibile, rimane imperturbati dopo aver preso coscienza di cosa si nasconde dietro ai nostri acquisti.
• link dell’articolo completo in bio •
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